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Cannavaro su Koulibaly: “Se fossi il Napoli farei di tutto per tenerlo”

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Fabio Cannavaro, ex difensore, ha analizzato diverse situazioni di calciomercato, parlando anche di Insigne e Koulibaly.

redazionejuvenews

Fabio Cannavaro, ex difensore di Napoli e Juventus, ha rilasciato delle dichiarazioni a Il Corriere dello Sport, parlando anche di Kalidou Koulibaly, centrale del club partenopeo in scadenza di contratto a giugno 2023. Ecco le sue parole: "Kalidou rappresenta un pilastro di una squadra che negli ultimi anni ha sempre avuto la fortuna di poter contare su di lui: se fossi nella società farei un sacrificio per tenerlo, per rinnovare. Magari ha richieste importanti che qualche altro club potrebbe soddisfare, però è difficile trovare giocatori come lui in quel ruolo: chi ha un centrale così o magari un terzino sinistro di valore deve tenerli stretti. C'è carenza. Un centrocampista o un attaccante li trovi".

Su Insigne, che nelle prossime settimane dirà addio al Napoli per iniziare l'avventura al Toronto, e Mertens: "Se mancherà Insigne? Mi auguro a nessuno, vorrebbe dire che hanno trovato il modo di sostituirlo. I cicli, però, si chiudono: Chiellini alla Juve, Marcelo e Ramos al Real. Certo, se oltre a lui andranno via anche Mertens e Fabian, allora il Napoli perderebbe 30 gol fondamentali per la Champions. Gol da sostituire. Mertens? Ha dato tanto al Napoli, ma bisogna capire le sue pretese: se sono quelle che ho letto, allora no. Discorso diverso da Koulibaly o magari Lorenzo che è più giovane".

Sui parametri zero e la Nazionale italiana: "Il calcio è cambiato così com'è cambiata la nostra vita. Rispecchia il mondo: oggi i club riflettono bene prima di investire per un Insigne, un Dybala o un allenatore. Anche il Psg, il club più ricco, ha dichiarato di voler puntare sui giovani. L'Italia? Mi spaventa la rassegnazione: siamo fuori e così è. Bisogna trovare soluzioni nei settori giovanili, nelle strutture e negli istruttori. Il Governo deve permettere alle società di costruire e ai giovani italiani di essere paragonati ai coetanei stranieri".