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Cabrini: “Calcio femminile pronto per il professionismo. Juve favorita”

Antonio Cabrini
L'ex difensore della Juve, che è stato commissario tecnico della Nazionale femminile, ha parlato a Tuttosport dell'evoluzione del movimento.

redazionejuvenews

Il calcio femminile è in continua crescita. Il recente Europeo, vinto dall'Inghilterra, ha avuto un grande seguito e in Italia da questa stagione si passa al professionismo. Di questo ha parlato l'ex giocatore della JuventusAntonio  Cabrini, ex ct dell'Italia femminile, intervistato da Tuttosport: "Il calcio femminile è pronto per il professionismo, perché sotto l’aspetto del lavoro e dell’organizzazione non cambierà molto rispetto agli ultimi anni, visto che diverse società hanno già dimostrato di avere una mentalità professionistica. Stiamo parlando di un movimento che deve continuare a crescere e le ragazze devono essere le prime ad avere la consapevolezza che questo passo, seppur fondamentale, non cambierà il mondo: perché è un passo che va gestito, sono ancora molte le cose da fare.

La gente deve capire che il calcio non verrà stravolto con il professionismo e che una giocatrice che guadagnava 2.000 euro non ne guadagnerà 20.000. Inoltre, alcuni club saranno certamente condizionati dall’aumento dei costi e dovranno quindi fare molta attenzione alla gestione delle spese. Per fare il bene del movimento le società, e intendo tutte le società professionistiche maschili, devono iniziare a lavorare internamente sul vivaio femminile, perché è da lì che si può costruire un movimento importante. Nelle prime squadre la mentalità professionistica c’è già, è quella sul settore giovanile la vera sfida".

Sulla prossima Serie A femminile: "La Juventus resta la squadra da battere e credo che anche le principali candidate a provare a rompere l'egemonia bianconera siano le solite: Roma, Sassuolo e Inter. La società ha fatto passi importanti per crescere in Europa, poi è chiaro che non esiste la bacchetta magica per vincere la Champions. Intanto, però, ora questa squadra può giocarsela, a differenza di qualche anno fa. Esattamente come accade in campo maschile, dopo molti anni in cui vinci in Italia, è normale “rompersi un po’ le scatole” e iniziare a puntare a qualcosa di più importante, per misurarsi contro realtà anche di rango superiore". Riguardo agli allenatori: "Montemurro mi piace molto, anche Piovani: sono i due allenatori che hanno dato maggior impulso allo sviluppo del gioco di squadra".