Bernardeschi: “Ritorno alla Juve? Se ci sarà l’occasione risponderò”

Dal derby d'Italia contro l'Inter fino al suo futuro: le parole dell'ex attaccante della Juve Bernardeschi a Tuttosport

Intervistato da Tuttosport Federico Bernardeschi ha parlato del derby d’Italia tra Juve e Inter: “Sarò allo stadio, speriamo che la nostra Juve faccia quello che deve fare e porti a casa i tre punti. Ma se così non dovesse essere, il campionato è lungo. Non è una partita che fa il campionato, ma è il campionato stesso. Conta arrivare bene e spingere tanto a fine marzo e inizio aprile”.

Sulle critiche ad Allegri: “L’eco dei pro e dei contro è arrivata. È una cosa stupida. Penso che sia normale che si voglia vedere la propria squadra giocare un calcio spumeggiante, in stile Barça e City, col tiki taka e vincere sempre 5-0. Lo trovo normale. Però, ovviamente, ho sempre pensato e creduto che un allenatore forte si basa sulle caratteristiche dei giocatori. Non è il modulo o l’idea di gioco che può far cambiare un allenatore. Se hai un determinato tipo di giocatori, l’allenatore bravo cuce un vestito adatto ai suoi giocatori. Ovviamente, si può sempre fare meglio. Quando ero alla Juve, e c’era Max, si giocava senza problemi con 4-5 giocatori offensivi. Siamo andati in finale di Champions col 4-2-3-1. Non è che uno non voglia far giocare un gioco offensivo alla propria squadra, nessuno decide questo, ma se hai determinati giocatori a disposizione puoi fare alcune cose sì e altre no”.

Chiosa finale su un possibile ritorno a Torino: “Quello che posso dire è che la Juve per me è qualcosa di speciale. Sono diventato uomo e calciatore alla Juve. Ho fatto un percorso grandioso, abbiamo visto tantissimi trofei e ne vado orgogliosamente fiero. Le cose che verranno non le possiamo sapere, ma se ci sarà occasione ovviamente risponderò. Il mio amore per la Juve non l’ho mai nascosto, forse avrei dovuto farlo vedere di più. E’ rimasto affetto e questo mi fa ancora tanto piacere. Quando vado in giro per la strada la gente mi apprezza. Il Milan? No, no, no. Papà è milanista, ma per me la Juve è la Juve“.