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Baggio: “Quel rigore del ’94 ancora mi pesa. Quanto affetto dalla gente”

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Il Divin Codino, che ha compiuto 55 anni 2 giorni fa, torna a parlare a Dribbling. Quell'errore mondiale dagli 11 metri rimane un cruccio.

redazionejuvenews

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Roberto Baggio è una delle grandi icone del calcio italiano. Un calciatore fenomenale, premiato col Pallone d'oro e rimasto nel cuore di tanti tifosi, sia che abbia militato nelle squadre di riferimento, sia che si tratti di stima disinteressata. Il Divin Codino venerdì ha compiuto 55 anni ed è tornato a parlare ai microfoni di Dribbling, trasmissione Rai. Nel corso della sua carriera Baggio ha deliziato tante piazze e fatto gioire tanti appassionati. Eppure gli rimane un grande cruccio: "Mi rimprovero un episodio. È una cosa che non riesco a dimenticare: il rigore sbagliato a Pasadena contro il Brasile". Quell'errore, dopo quelli di Baresi e Massaro, regalò il titolo ai verdeoro, spezzando il sogno mondiale dell'Italia e dello stesso fuoriclasse.

Questa macchia comunque, non ha intaccato minimamente la stima e l'affetto della gente per ciò che di straordinario ha fatto nel calcio: "Per fortuna in giro per il mondo ho tanti amici e ho ricevuto davvero molti messaggi di affetto sincero e grande amicizia. E questo mi rende tanto felice. L'affetto che mi viene dimostrato dalle persone è davvero sorprendente per me, considerato che non gioco a calcio ormai da diversi anni. Questa è l'eredità più bella e profonda che il pallone mi ha lasciato. Chi apprezza le cose semplici, può emozionarsi tutti i giorni".

Arrivato a 55 anni, l'ex attaccante ha parlato del tempo che passa: "Gli anni purtroppo passano e si sentono per tutti, bisogna affrontarli col giusto spirito. Mi sembra che il tempo vada troppo veloce. Sarà forse per l'età, forse per gli impegni, ma tutto sembra correre molto più velocemente".

Sulla pandemia: "Credo che i ragazzi siano stati quelli che forse hanno sofferto di più. Quindi noi genitori abbiamo il dovere di star loro vicino e dare i giusti stimoli, per guardare al futuro con speranza. Devono recuperare il tempo perduto e tornare a relazionarsi in maniera diretta e vivere l'adolescenza come abbiamo potuto fare noi".

Parole di un fuoriclasse dentro e fuori dal campo, che ha vestito, fra le altre, la maglia della Juventus, vincendo uno Scudetto, una Coppa Uefa e una Coppa Italia.