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Ancora Platini: “Incredibile il ciclo della Juve. Pirlo era già allenatore in campo. Ronaldo fantastico”

L'ex giocatore ha parlato

redazionejuvenews

TORINO - L'ex giocatore della Juventus e dirigente Michel Platini ha parlato in una lunga intervista realizzata ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.

Lei come Pirlo in panchina dal niente.

“Ma non è la stessa cosa. Io ho fatto il c.t. e avevo duemila giocatori da convocare ogni tre mesi, non venti da allenare ogni giorno. Sono lavori totalmente diversi”.

Si diventa allenatore senza scuola o gavetta?

“Sì! Pirlo era già allenatore in campo, perché non dovrebbe esserlo in panchina? Mi pare sia partito con la filosofia giusta, sempre alla ricerca dello spettacolo e del gol. Diamogli tempo, sarà importante la gestione. E lasciamo che ci siano dei romantici in panchina”.

Da novembre ha vinto nove partite su undici con una media di tre gol a partita.

“Non comune in Italia. Importante non ne prenda quattro”

Un debuttante come Pirlo contro un top come Conte.

“Mi piace Conte. Ha fatto cose grandissime. Grintoso, sempre in movimento. Come lui solo Simeone e Gattuso. Altri sono più tranquilli, come Pirlo, forse tengono tutto dentro. Per loro due c’è un compito difficile e facile allo stesso tempo: devono fare risultato per forza, ma hanno le squadre migliori”.

Come finisce?

“1-0, gol di CR7. Sarà appassionante. La Juve ha Ronaldo che è fantastico, fenomenale, decisivo dovunque, con quel fisico bestiale, quella testa, quell’atteggiamento professionale che lo fa giocare a 36 anni”.

Lei a 32 ha detto basta.

“Non avevo il suo fisico. Venivo da un infortunio, era successo l’Heysel, ero stanco. Il Barça mi voleva a tutti i costi, ma la famiglia avrebbe dovuto cambiare vita e città e non me la sono sentita. CR7 l’ha fatto”.

Il suo ciclo con Boniek è durato tre anni ed è inciso nella storia, la Juve vince da nove…

“Incredibile. Eccezionale. E la mentalità è di volere sempre di più, il decimo, e poi ancora”.

Le piace questo dominio?

“A me sì, se vince la Juve, perché l’amo. Ma se ami il calcio italiano è bene che ci siano anche altre a vincere. Anche per la Gazzetta, direi…”.

Due problemi per Conte e Pirlo: Eriksen e Dybala.

“Conosco poco Eriksen. Dybala sì e mi piace. Tantissimo. Fa parte della categoria di Maradona, Sivori, Neymar, può darsi abbia un po’ meno talento ma vediamo. Non è Ronaldo, non è Messi e non è un regista, ma un 10 che gioca da punta”.

Lui, Morata e CR7 assieme?

“Gli attaccanti possono essere anche sei, importante partecipino al gioco. E se due non difendono ce ne sono altri otto”.

Mou dice: Bonucci-Chiellini sono l’università della difesa.

“Sono quasi sempre d’accordo con Mou. Un allenatore vero, un uomo intelligente. Come Ancelotti, Allegri, Zidane, Deschamps, Klopp, Guardiola, una generazione di tecnici bravi, che dicono sempre belle cose e non fanno polemiche”.

Nella Juve un francese, Rabiot, e un giovane franco-tunisino, Rafia.

“Rafia non lo conosco, in Francia siamo 65 milioni, ma Rabiot sì. Era un bell’acquisto, l’ho detto subito. All’inizio mi avete preso per stupido, ora capite che avevo ragione. Ma sa qual è il problema? Si vedono tutte le gare e si dà un giudizio definitivo ogni 90’. Si può sbagliare”.

Ai suoi tempi non c’era l’ossessione Champions.

“La Juve però è arrivata in finale. Ha trovato Barça e Real più forti, ma solo in campionato vince il migliore. In coppa c’è altro. Con il Porto è favorita ma loro sono tosti, ne so qualcosa”.

Juve-Inter per lo scudetto?

“Attenti al Milan. Fa sempre risultati, è primo e non si fermerà. Questa A è combattuta”.