Ancora Allegri: “Marchisio era uno dei più forti d’Europa. Su Rabiot…”

Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, ha detto la sua sui bianconeri, parlando anche di Marchisio e Rabiot.

Max Allegri, allenatore della Juve, ha rilasciato delle dichiarazioni sul canale Youtube dei bianconeri. Ecco le sue parole: “Gigi diceva sempre e che credo fosse giusta e ogni tanto la ripeto alla squadra nel corso degli anni e soprattutto da quando sono tornato. C’erano delle partite dove non si doveva giocare ma si doveva vincere. Da lui ho imparato molto oltre che ammirarlo come grande portiere. Come dico sempre per vincere trofei ci sono il 70/80% di partite che non si giocano ma si vincono. Gli scontri diretti vanno giocati. Io mi sono battuto tanto quando ho sentito dire che la Juventus ha perso 7 finali, no la Juventus ha giocato 9 finali. È come giocare 9 finali del Superbowl, ha partecipato a 9 eventi mondiali questa è la cosa più importante. Poi se riusciva a vincere di più era meglio, se riuscivamo a vincere le due finali che abbiamo giocato sarebbe stato meraviglioso. Ma quando ricordi quei momenti e quando riguardo quelle partite li, il fatto di essere presente a quell’evento li vuol dire che hai fatto il massimo e che sei una persona fortunata perché viviamo per giocare quelle partite e per quegli eventi che ti danno un’adrenalina pazzesca e non c’è nessun’altra partita al mondo che te la può dare, almeno che tu giochi una finale di Coppa del mondo.

Marchisio? Claudio è stato un giocatore straordinario, siamo stati 4 anni insieme. Già il primo anno che c’era ancora Pirlo e giocava davanti alla difesa, Claudio, con caratteristiche diverse, aveva cominciato a giocare li. E con me ha fatto gli anni più importanti in quel ruolo poi purtroppo l’infortunio che ha avuto, ha dovuto interrompere il nostro rapporto lavorativo. Però direi che ho ricordi straordinari perché era uno dei migliori centrocampisti che c’era in Europa.

Rabiot? Adrien è cresciuto molto, è cresciuto come persona, perché come giocatore era già bravo prima ed è diventato un giocatore molto forte che è cresciuto in personalità. È maturato perché comunque l’età della maturazione di un giocatore è verso i 26/27 anni. L’anno scorso ha fatto un campionato straordinario. Quest’anno si sta ripetendo. Soprattutto è diventato un punto di riferimento all’interno dello spogliatoio”.