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Thuram: “Pericoloso pensare ai buu come folklore, nessun giocatore bianco è mai andato dai tifosi”

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L'ex giocatore ha parlato

redazionejuvenews

TORINO - L'ex difensore della Juventus Lilian Thuram ha parlato intervistato dai microfoni di Radio 24 del razzismo.

"Bisogna dire alle persone che il razzismo è storia, non è vero che parte dall'ignoranza. La storia dimostra che ci sono persone razziste e tante volte questo proveniente dalla politica, credono davvero in questo ideale. Il razzismo esiste da secoli, vuol dire che ci sono persone da sfruttare, è come il sessismo. Se qualcuno crede all'inferiorità delle donne non vuol dire che sia stupido".

Cosa dice a chi definisce questi buu come folklore, come una cosa normale?

"È molto pericoloso pensarla così, non è normale, ed è grave. Gli altri devono essere abbastanza furbi da denunciare, da non accettare queste cose. Per questo quando sento l'allenatore del Verona, io dico che è una persona molto pericolosa. Ha detto che non ha sentito niente, è questo il pericolo. Quando una persona viene aggredita, sono gli altri a dover dare una risposta giusta, non chi viene aggredito. Quando gli altri giocatori decidono di uscire dal campo, le cose cambieranno velocemente. Se vedi in strada un'aggressione a una donna, che fai? Aspetti che lei trovi una soluzione? Il razzismo è una violenza".

Le frasi di Luca Castellini come se le spiega?

"Questo signore arriva a dire questo perché c'è una storia dietro, la nazionalità deriva dal colore della pelle. Il razzismo c'è allo stadio, ma all'interno della società invece? Molti dicono di non essere razzismi, ma cosa fanno poi per l'uguaglianza? Il discorso chiaramente parte dalla politica, il mondo del calcio deve capire che non è uno scherzo".

La situazione è migliorata da quando giocava lei?

"Prima, durante e dopo la mia attività di calciatore ho conosciuto il razzismo. Quale giocatore bianco è andato dai suoi tifosi a chiedere di smetterla? Nessuno. L'unico allenatore che si è schierato apertamente sul tema è Carlo Ancelotti, che io conosca almeno. I giocatori e gli allenatori bianchi devono avere il coraggio di dire basta".

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