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Pjanic: “Mai tradito la Roma, con la Juve sono migliorato”

Roma-Juve: I no del mercato
Miralem Pjanic si racconta a Il Messaggero: "Dopo anni bellissimi a Roma, ho solo deciso di fare altre esperienze"

redazionejuvenews

TORINO - "Dopo cinque anni bellissimi a Roma, ho solo deciso di fare altre esperienze", ed ecco che Miralem Pjanic torna sulla sua decisione di passare alla Juve. E lo fa sulle pagine de Il Messaggero.

"La Juve mi ha seguito, mi ha voluto. Io avvertivo l’esigenza di confrontarmi con un’altra esperienza, del resto la carriera di un calciatore è breve - ha quindi proseguito il bosniaco -. Detto questo, vincere non è mai facile e non lo è nemmeno qui. Ci vuole abnegazione, lavoro. Le vittorie si ottengono sudando, meritandole, al di là di ciò che, troppo superficialmente, si pensi in giro. A Roma sarebbe stato diverso? Vincere lì sarebbe stata un’emozione unica. Purtroppo non ci sono riuscito, e mi dispiace. Ma ci ho provato. Molti sono rimasti male che sia andato via, ma io non ho tradito nessuno".

In seguito, Pjanic si concentra sulla sfida scudetto: "Settimo Scudetto già in tasca? Non esageriamo, è ancora lunga. Siamo messi bene, ma aspettiamo. Io penso che si decida molto nello scontro diretto. Come ci si sente da vincente? Molto bene, sono felice. Qui alla Juve, la vittoria si respira dalle mura. Andrea Agnelli me ne ha parlato il primo giorno che ho messo piede a Vinovo. Giri e vedi i trofei, le bacheche: i successi sono nel dna di questo club. Si respira la storia".

Gli ingredienti del successo, però, sono i giocatori: "La qualità dei calciatori è fondamentale e di sicuro aiuta - ammette il centrocampista -. Ma ci vogliono anche uomini da spogliatoio, tipo da noi Buffon, Chiellini, Barzagli, gente abituata alla vittoria, che sanno trasferire agli altri questa voglia. La Juve vince, ma ha sempre tutti contro. Cosa non mi piace del nostro calcio? Troppe polemiche, a volte bisognerebbe abbassare i toni. Ma il calcio italiano sta crescendo, lo dimostrano le presenze di Roma e Juve nei quarti di Champions. E sono molto contento che ci sia anche la Roma, lì ho lasciato un pezzo di cuore e ci torno spesso".

Infine, una battuta sul Real Madrid, prossimo avversario in Champions: "Siamo le ultime finaliste, di sicuro sarà una bella lotta. Il Napoli? Io penso che il Napoli giochi il miglior calcio d’Italia, magari la Juve è più pericolosa, più intelligente nel modo di difendere e di interpretare una partita. E poi cosa vuoi dire a un allenatore che vince? Che gioca male, forse? Io penso che conti il risultato, si gioca per quello. Io sto con Allegri". Che si gode il nuovo Pjanic: "Sono migliorato, più maturo. Penso meno alla giocata e più alla squadra. Tutto parte dalla testa, insomma. Il mio erede? Bentancur. Il VAR? All’inizio era complicato, ora ci siamo abituati, anche se il calcio è meglio viverlo al naturale. Va perfezionato il meccanismo, questo è evidente".

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