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ESCLUSIVA ROLANDO BIANCHI: “Torino-Juve è un po’ come “Davide contro Golia””

Rolando Bianchi
L’ex attaccante e capitano granata Rolando Bianchi ci ha rilasciato in esclusiva un’intervista in vista del derby di Stasera

redazionejuvenews

di Marco Guido

L'ex attaccante e capitano del Torino, Rolando Bianchi ci ha cortesemente rilasciato un'esclusiva intervista nella quale abbiamo parlato del derby della Mole che verrà disputato stasera. Ecco cosa ci ha raccontato:

Cosa fa adesso Rolando Bianchi? “La settimana scorsa ho ottenuto la qualifica di direttore sportivo concludendo il corso a Coverciano, ho già il patentito Uefa “B” che avevo già conseguito mentre giocavo nell’Atalanta qualche anno fa e continuerò la mia formazione. Collaboro con Dazn e seguo l’attività di famiglia, insomma faccio molte cose e mi alleno ogni mattina alle 5, ho una vita piuttosto intensa”.

Oggi si gioca il derby della Mole, che partita ti aspetti di vedere? “La Juve è la squadra più forte del campionato che affronterà una squadra che dovrà avere cuore, spirito e coraggio: è  un po’ come “Davide contro Golia”, è una partita che può segnare una pagina importante della stagione e anche della storia granata”.

Come la vivevi l’attesa del derby? “La sfortuna del derby di Torino è che c’è uno forte squilibrio ma i tifosi sono talmente carichi che ti fanno sentire la squadra più importante della città, sono tantissimi i fan granata nel capoluogo piemontese. Ho vinto il derby dello stretto, quello di Roma, quello tra Atalanta e Brescia ma purtroppo quello della Mole ed è un rimpianto che ho ma quello che ti da la gente è indimenticabile, i tifosi granata vogliono vedere lottare la squadra fino all’ultimo minuto”.

Ci può essere un giocatore che può scardinare la fortissima retroguardia bianconera? “Mi auguro che possa essere Zaza il giocatore determinante di questo derby perché secondo me lui è un giocatore importante e sono convinto che se i tifosi sapranno aiutarlo lui potrà diventare un valore aggiunto per la squadra di Mazzarri”.

Pensi che Mazzarri possa cambiare qualcosa? “Credo che lui proverà ad imporre il suo gioco. E’ un allenatore molto intelligente coadiuvato da un gruppo di collaboratori molto in gamba. Cercherà di capire il momento, chi sta meglio per cercare un vantaggio in una partita complicatissima”.

Sei ancora in contatto col mondo granata? Ti senti ancora con qualcuno? “A Torino sinceramente dopo che me ne sono andato non ci sono più tornato tranne una volta quando ci ho giocato con l’Atalanta. Ci tornerò magari più avanti, faccio ancora un po’ fatica perché ci ho lasciato il cuore, è stato un momento importante per me della mia carriera. Sento solo “Toni” il magazziniere che è stato per me come un secondo papà con cui ho costruito un bellissimo rapporto di stima reciproca, mi ha insegnato ad amare il Torino perché lui lavora con passione, senza scopo di lucro e mi ha raccontato tutto della squadra granata. Anche nei momenti un po’ difficili, parlare con lui riusciva a darmi tranquillità”.

Il ricordo più bello in maglia granata? “Ce ne sono vari, sicuramente quando abbiamo vinto il campionato e mi sono buttato dal Toro, poi anche se non è stato il momento più bello è stata l’ultima partita con la maglia granata perché ho potuto vivere l’affetto della gente,  l’aver conquistato non come giocatore ma come persona il popolo granata”

Ti aspettavi che Ronaldo potesse segnare con questa continuità anche nel nostro campionato? “Da Ronaldo mi aspetto tutto, completo è un fenomeno, avrebbe dovuto vincere il sesto pallone d’oro perché se si guarda la completezza lui è forte fisicamente, calcia indifferentemente col destro e col sinistro, fa gol di testa, ha tutto. Non me ne voglia Modric ma lui secondo me è superiore”

Il gol più bello della tua carriera? “Ce ne sono vari. Tacco col Siena, con la Sampdoria, un pallonetto col Parma. Tutti hanno avuto un significato importante”.

C’è un derby che ricordi in particolare? “Ne ho disputati quattro. Mi ricordo quello dell’ultimo anno quando abbiamo perso 1 a 0 ma è stata una partita combattuta”

L’allenatore a cui sei più affezionato? “Sono molto affezionato a Claudio Gentile e a Vavassori. Vavassori mi ha fatto esordire in serie A, mentre Claudio Gentile mi faceva giocare lasciando in panchina gente come Gilardino e Quagliarella, ha creduto molto in me facendomi giocare con continuità in Under 21”