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ESCLUSIVA ROLANDO BIANCHI: ” Il Bologna può disputare una buona gara ma i valori sono diversi”.

BOLOGNA, ITALY - MARCH 09:  Rolando Bianchi # 9 of Bologna FC ( R ) competes the ball with Simone Missiroli # 7 of US Sassuolo Calcio ( L )  during the Serie A match between Bologna FC and US Sassuolo Calcio at Stadio Renato Dall'Ara on March 9, 2014 in Bologna, Italy.  (Photo by Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images)

L'ex attaccante tra le tante anche del Bologna, Rolando Bianchi ci ha rilasciato un'esclusiva intervista nella quale abbiamo parlato della sfida di Sabato tra Bologna e Juventus.

redazionejuvenews

di Marco Guido

L'ex attaccante Rolando Bianchi, dopo aver lasciato il Torino, aveva sposato la maglia del Bologna per una sola stagione, che si concluse con una

cocente retrocessione. L'ex centravanti ci ha rilasciato un'esclusiva intervista nella quale abbiamo parlato della sfida di Sabato tra Bologna e Juventus. Ecco cosa ci ha raccontato:

Sabato alla ripresa dopo la sosta invernale si gioca un Bologna-Juventus gara valida per gli ottavi di finale di Coppa Italia, che partita ti aspetti di vedere? “Non sarà sicuramente facile per il Bologna perché la Juve vuole arrivare in fondo a tutte e tre le competizioni e non la prenderà sicuramente sotto gamba. Però mai dire mai anche perché i rossoblu hanno i giocatori per poter disputare una buona gara poi è normale che i valori sono diversi; la squadra di Allegri è la più completa della Serie A ed una delle favorite per la conquista della Champions League”.

La partita contro i bianconeri è sempre piuttosto sentita nel capoluogo emiliano, ricordi quando la giocasti ed il clima che si respirava? “Sono partite sempre molto sentite quelle contro la Juventus e tutti i giocatori cercano di dare il massimo per provare a conquistare un risultato positivo anche se i bianconeri hanno sempre avuto delle squadre fortissime e durissime da battere”.

Quando scadde il contratto col Torino decidesti di sposare il progetto rossoblù, avevi anche altre offerte? Perché scegliesti Bologna per ripartire? “Ho scelto Bologna perché do molta importanza alle persone ed allora fu il direttore generale Roberto Zanzi che mi ha convinto a livello empatico, umano e tecnico nello  sposare il progetto rossoblu. Col senno di poi ho fatto una scelta non giusta per le mie caratteristiche”.

Che ricordi hai della stagione che ha vissuto all'ombra delle due torri che purtroppo si concluse con la retrocessione? “Ogni volta che passo da Bologna, ho ancora il magone perché come città e piazza è assolutamente strepitosa ed io non ho reso come avrei voluto. Ho avuto diversi problemi fisici ed io ho sbagliato in diverse occasioni in cui ho deciso di giocare nonostante non fossi al meglio della condizione fisica. E’ stato davvero un peccato perché ci credevo molto e sono convinto che se non avessi tutti quelle noi fisiche, la stagione sarebbe sicuramente andata diversamente ed io ne ho pagato le conseguenze”.

Sei rimasto sorpreso delle difficoltà che sta attraversando la squadra emiliana? Credi che sia stato giusto dar fiducia a mister Inzaghi? “Conosco Bigon e Di Vaio, sono dirigenti competenti ricche di valori anche umani. Inzaghi è un allenatore molto giovane ed io spero che il Bologna possa uscire presto da questa situazione che non è facile: ci sono giocatori che non stanno rendendo come potrebbero ed è un peccato perché una società come quella rossoblu presieduta da Saputo mette nelle migliori condizioni i propri giocatori di rendere al meglio, di doversi concentrare solamente sul campo e poter lavorare al massimo nelle migliori condizioni”.

Pensi che gli acquisti di Soriano e Sansone siano sufficienti per raggiungere la salvezza in questa stagione? “Sono due buoni acquisti: Soriano non ha fatto bene al Torino ma a me piace come giocatore. Sono convinto che possa dimostrare nuovamente il suo valore perché, quando un giocatore riesce a disputare una stagione di alto livello in Serie A, vuole dire che ha i mezzi per ripetersi poi ogni giocatore è diverso: c’è chi ha bisogno di esser stimolato, chi coccolato ed è questa la chiave di lettura per le società e gli allenatori. Ho letto anche di un interessamento per Ogbonna che è un giocatore di assoluto valore sia umano che tecnico, sarebbe un grande acquisto. A me piace molto anche Destro, così come Santander e sinceramente li vedrei bene in coppia la davanti. Destro forse ha bisogno di sentirsi importante ma non solamente per una partita come succede attualmente nel calcio moderno dove si viene accantonati dopo aver sbagliato due prestazioni. Attaccanti bravi come lui in Italia ce ne sono pochi, ha bisogno di avere la fiducia per poter esprimere tutto il suo potenziale, poi chiaramente starà anche lui dimostrare quanto vale”.

Cosa pensi del probabile acquisto di Ramsey? Lo conosci il centrocampista inglese? Credi che possa far bene in Italia? “Lo conosco ed è un giocatore eccezionale, è un altro  grande colpo per un direttore sportivo tra i più bravi in circolazione come Paratici. Ho avuto il piacere di conoscerlo al corso per direttori sportivi e queste operazioni testimoniano il suo valore. Credo che il gallese non avrà grossi problemi perché la Juventus ti mette nelle condizioni di dover rendere al meglio, ci sono regole che altre società dovrebbero copiare perché non tutte le squadre che ambiscono allo scudetto le hanno”.

Credi che Cristiano Ronaldo possa conquistare la classifica cannonieri? “Sicuramente lui è il grande favorito. Mi fa impazzire la sua mentalità! E’ un giocatore che ha già vinto tutto ma è sempre il più affamato, ha una mentalità che i giovani dovrebbero seguire; ha sempre lavorato duro costruendosi alla grande ed ha fatto cose pazzesche, i numeri parlano per lui”.

Quagliarella sta vivendo una seconda giovinezza visti i gol che è riuscito a segnare, se tu fossi il ct della nazionale, lo convocheresti in azzurro? “Secondo me in nazionale vanno convocati i giocatori in forma, a prescindere dall’età. A 33, 34 anni si è ancora nel pieno della propria condizione fisica. Secondo me è sbagliato pensare al fatto che potrebbe non fare gli europei o i mondiali, il ct secondo me dovrebbe chiamare i giocatori più in forma del campionato. In questo momento Quagliarella sta facendo benissimo e merita sicuramente la convocazione in nazionale”.

Hai definitivamente deciso di appendere le scarpe al chiodo? “Tornare a giocare la vedo dura, ho 35 anni e non gioco ormai da un anno. Mi sto impegnando nello sviluppo delle mie aziende, ho terminato con successo il corso da direttore sportivo e mi iscriverò al prossimo corso per allenatori Uefa, diciamo che sto costruendo le basi per la mia piramide futura che spero sarà di successo”.

Ringraziamo naturalmente Rolando Bianchi per la cortese disponibilità