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Tra errori storici e cambiamenti: come sono stati modificati i loghi fino ad oggi?

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Il sito francese sofoot.com ha analizzato gli stemmi di alcune delle squadre più celebri d'Europa, tra queste ovviamente la Vecchia Signora

redazionejuvenews

di Marco Tarantino

TORINO- Colori rappresentativi, uno stemma che identifica i tifosi con la proprio squadra: questo è il fine di ogni logo, quello che dovrebbe perpetuare. Il sito francese sofoot.com è andato ad analizzare come questi sono andati ad evolversi nel corso del tempo per alcuni club europei. Andiamo a vedere chi ha avuto costanza e chi ha voluto, come la Juventus, un cambiamento netto per ragioni di merchandising.

Numero uno

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Manchester City

Nel 2016 grandi cambiamenti per quanto riguarda il logo del Manchester City e la squadra: arriva Pep Guardiola, il vecchio stemma viene reintrodotto andando a sostituire quello utilizzato dal 1997 al 2016. Tanti cambiamenti per un logo che è stato modernizzato quattro volte nella sua storia: dalle origini del 1930, il primo cambiamento nel 1972 con poche aggiunte, quindi il grande salto del 1997 con il celebre logo del City modernizzato ed infine il passo indietro, riscoprire le proprie origini. Unica novità rilevante? Scompare la sigla "FC" davanti al nome di Manchester. 

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Numero due

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RB Lipsia- FC Red Bulls

L'SSV Markranstädt come punto di inizio di una rivoluzione copernicana andata in atto nella città di Lipsia. Il club della Bundesliga, storico negli anni '40, è scomparso nel 2009, anzi si è trasformato, grazie all'azione di Dietrich Mateschitz, amministratore delegato della Red Bull. Il nome non può essere Red Bull visto che in Germania ad eccezione del Bayer Leverkusen nessuno può portare il nome di una società esterna al calcio. Per questo motivo viene scelto "RasenBallsport Leipzig". Il logo segue la bevanda energetica, una identità stravolta rispetto al club da cui tutto è partito, cosa che ha portato il club ad essere uno dei più odiati del paese.

Numero tre

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Cardiff City 

Il club di Cardiff verso la fine degli anni 2000 viene acquistato e salvato dai debiti dal miliardario malese Barjot Vincent Tan. In Galles la squadra non aveva messo piede in prima divisione dall'anno 1961-62, ma con la nuova dirigenza trova nuova linfa vitale e centra l'obiettivo nel 2013. Ma non solo: il logo del Cardiff FC dal 1899 era sempre stato identificato con un uccello ed il colore blu. Ma il nuovo proprietario ha voluto cambiare le carte in tavola, il nome diventa Cardiff Dragons, anzi avrebbe voluto diventasse quello, con il drago presente con un ruolo marginale nel logo del 1899 fino ai giorni nostri, che doveva diventare centrale ed il rosso a farla da padrona sul blu. Ma i tifosi si sono opposti e nel 2015 il cambio è stato ritrattato: il blu torna a splendere a Cardiff, con un bordo rosso ed il drago è posto in basso sotto l'uccello. 

 

Numero quattro

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Real Madrid

Cambiare in casa Real? Impossibile. Il logo, la squadra, i coloro sociali. Tutto identificativo di una storia gloriosa per un club tra i più grandi d'Europa: il Real Madrid ha cambiato solo dei particolari nel logo, l'ultima in ordine di tempo tra le modifiche risale al 2017 con il club che decide di eliminare la croce in cima alla corona per soddisfare le esigenze di vendita di marketing del logo. I diritti di produzione e distribuzione e vendita del logo nei paesi del Golfo sono stati ceduti infatti a Marka, che ha spinto per l'eliminazione del simbolo cristiano.

 

Numero cinque

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Quevilly-Rouen Métropole 

Benvenuta in Ligue 2 alla squadra di  Petit-Quevilly: nato dalla fusione nel 2015 tra US Quevilly e FC Rouen. Il quesito che si pone la nuova dirigenza è uno in primis: quale logo adottare? Non si arriva né ad un accordo, né ad una fusione ma bensì all'unione di entrambi gli stemmi in un logo doppio. Due stemmi in uno anche e soprattutto per motivi economici e finanziari. Il risultato? Fate voi.

 

Numero sei

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PSG

I transalpini non hanno cambiato il logo nel corso della loro storia: al centro sempre e solo la città di Parigi a farla da padrona. Nel 2013 il nuovo reparto marketing del club vuole qualche cambiamento, una modernizzazione del logo della squadra nata nel 1970. Quello che accade è una modifica marginale ma molto importante: la scritta alta Paris Saint-Germain viene divisa. Paris, per identificarsi ancora di più con la città e sfruttare la forza di marketing di Parigi nel mondo, resta in alto, mentre Saint-Germain finisce in basso.

Numero sette

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Spagna

Non solo squadre di club, anche la Roja ha deciso di dare una "aggiustata" al suo logo: nell'agosto del 2010, Jaime Salazar, fa notare che ci sono degli errori, o meglio ci sono dei problemi sul marchio distintivo della nazionale spagnola. Basta osservare con attenzione il logo con cui la Spagna ha vinto Euro 2008, i Mondiali del 2010 ed Euro 2012. Il logo si compone di sei parti, al centro c'è lo scudo che rappresenta la casa di Borbone-Angiò, con tre gigli su uno sfondo blu con bordo rosso. Ma si tratta di un errore: Salazar fa notare infatti che lo scudo non è quello della casa spagnola, ma di quella della casa Borbone di Francia. Nel 2013 finalmente la  correzione, via la fascia rossa, lo scudo ha una forma più allungata e finalmente è quello identificativo della casa Borbone-Angiò. 

Numero otto

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Dinamo Dresda

Otto titoli nazionali vinti prima della caduta del Muro di Berlino: lo Sportgemeinschaft Dynamo Dresden aveva il secondo miglior record di trofei vinti nella Germania dell'Est. Da Berliner Fußball Dynamo, il nome del club è stato cambiato: i dirigenti hanno optato per FC Dynamo Dresden (in italiano Dinamo Dresda) cambiando anche i colori sociali. Il bordeaux viene sostituito dal verde e bianco, colori che identificano la Sassonia. Ma i fan del club si rivoltano contro le decisioni e nel 2006 riescono ad ottenere una importante vittoria. Viene ristabilito il colore bordeaux, quello originale, con il nome storico senza FC, solo Dynamo Dresden. L'assemblea non elimina però totalmente il logo verde e bianco ma entrambi sono ancora quelli ufficiali del club, quello bordeaux (molto utilizzato) e quello verde (poco utilizzato.)

 

Numero nove

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Nîmes Olympique

Qual'è il simbolo del Nîmes Olympique? Il coccodrillo identifica il club della Ligue 2 francese. Ma il simbolo originario della squadra con il corpo del rettile con la palla in bocca, è stato modificato andando a lasciare solamente la testa dell'animale e differenziando anche la forma del logo in circolare. I sostenitori nel 2013 si sono ribellati alla decisione della dirigenza, che ha accolto le richieste dei tifosi realizzando un bando per il nuovo logo. Quello con la testa del coccodrillo viene eliminato, si torna alle origini ma con qualche modifica per renderlo ancora più accattivante. Il rettile da giallo diventa bianco mentre lo sfondo resta rosso.

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Numero dieci

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Juventus 

Arriviamo ai giorni nostri, a casa nostra: la Juventus nei passati mesi ha annunciato il nuovo logo molto minimalista che sostituisce totalmente quello vecchio e storico. I cambiamenti sono tanti, tantissimi e non tutti hanno entusiasmato i tifosi del club di Vinovo. Via la forma ovale, dentro una "J" stilizzata con la scritta Juventus che capeggia in alto a dare continuità insieme alle strisce bianche e nere. Via il toro, simbolo utilizzato dal 1920 e con questo la corona. Cambiamento per il marketing in casa bianconera, ma forse si è andati un po oltre?

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